venerdì 5 maggio 2017

La struttura della comunicazione

La comunicazione dipende da alcuni fattori: chi parla o scrive e chi ascolta o legge.

Ma si può comunicare anche in altri modi: suoni, gesti, espressioni, immagini, colori, odori.

A tutti questi segni viene attribuito un significato che viene condiviso da un determinato gruppo: ad es. nelle regole del calcio un fischio dell’arbitro indica l’inizio della partita, tre fischi invece la fine.

Per comprendere gli elementi della comunicazione verbale si puó adottare il modello russo Roman Jakobson. Secondo questo modello il mittente trasmette un messaggio a un destinatario o ricevente.

Il mittente codifica il messaggio, organizza cioè le informazioni secondo le regole scelte e il ricevente lo decodifica, cioè lo interpreta sulla base dello stesso codice.

Entrambi quindi sfruttano un canale (voce ad es. e l’aria).

Il messaggio riguarda un determinato oggetto (il referente) e viene rivolto in una determinata situazione di comunicazione (ad es. faccia a faccia, via lettera, al telefono...) e ne costituisce il contesto.

A volte la comunicazione incorre in qualche ostacolo, ad es. c’è un rumore che disturba chi ascolta. Inoltre è possibile che il destinatario fraintenda il messaggio o perché non si assegna lo stesso significato o perché non c’è sintonia tra la codificazione e la decodificazione del messaggio.

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